the theatre of the mind
progetto di installazione video e fotografica
the theatre of the mind è un progetto video-fotografico basato sulla fiducia e sull’ascolto profondo.
Attraverso conversazioni intime, esploro me stessa e gli altri come forma di scoperta personale, crescita emotiva e comprensione reciproca.
Il progetto affronta temi universali e profondamente umani: il senso della vita, le verità mai dette, i ricordi d’infanzia, la sessualità, la paura, l’insonnia, la profondità emotiva, la violenza e l’amore. Sono storie uniche e autentiche - frammenti di esistenze che riflettono la nostra comune umanità. Ma, soprattutto, è un viaggio nel desiderio di conoscere e connettersi con il diverso di noi.
Li ho incontrati per le strade di Londra. Mi sono presentata e sono entrata nella loro vita, solo per un giorno.
Li ho intervistati nelle loro case o in luoghi da loro scelti, dove si sentivano più a loro agio. Poi ho scattato delle fotografie con una Canon 5D Mark III.
the theatre of the mind è un progetto di installazione composto da fotografie digitali a colori e sette video documentari e ritratti, ciascuno della durata compresa tra i 25 e i 55 minuti, per un totale di cinque ore e mezza. A questi video si aggiungono 16 interviste realizzate a Brindisi, la mia terra natale con persone di età compresa tra i 13 e i 70 anni che affrontano gli stessi temi da una prospettiva diversa, quella dello spettatore.
I 7 video principali sono in lingua inglese, con sottotitoli in inglese e italiano. I sottotitoli in inglese sono stati curati da me e Peter Dixon.
Le 16 interviste, invece, sono in italiano con sottotitoli in inglese per rendere il progetto accessibile a un pubblico internazionale.
Il progetto affronta temi importanti e delicati, tra cui: il crossdressing e l'espressione di genere, l’Islam come scelta identitaria e il burqa, la depressione e violenza nell’adolescenza, la disforia di genere, la creazione di un alter ego, la performance artistica ed espressione emotiva, il mondo immaginario di una bambina di sei anni.
Persone intervistate:
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Alan, il cross-dresser
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Humaira, “Scelgo la mia religione: l’Islam”
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Madkillermiller, una persona qualunque con un biglietto da visita
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Stephanie Jane Findlay, finalmente sono me stessa: una donna
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Louis Grey Magus è il mio alter ego
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Tacco Matto, il performer: “Sono le mie emozioni”
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Graça, una bambina di sei anni e i suoi cani immaginari
Questo progetto nasce anche con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico su temi di grande attualità come la diversità, l’inclusione e i diritti civili. Attraverso le storie di persone diverse per età, genere, cultura e identità, the theatre of the mind vuole promuovere rispetto, empatia e comprensione, contribuendo a superare stereotipi e pregiudizi.
Credo fermamente che la conoscenza e il dialogo siano strumenti fondamentali per costruire una società più giusta e inclusiva, dove ogni individuo possa sentirsi libero di essere sé stesso, valorizzato e tutelato nei propri diritti.
Visita la sezione fotografica per esplorare alcune immagini che catturano l'essenza di queste emozionanti conversazioni transformative.

Short introduction of 'the theatre of the mind, a video-photography documentation by Loredana Denicola

Trailer of the theatre of the mind
progetto di installazione video e fotografica