the theatre of the mind
un viaggio nell’esplorazione dell’identità, della diversità e della trasformazione
| Fotografia digitale | video interviste | progetto video-fotografico 2016-2020 |
the theatre of the mind è un progetto artistico e sociale che unisce video, fotografia e riflessioni filosofiche per esplorare le profondità dell’identità umana e come le esperienze personali, le convinzioni e la società plasmino chi siamo. Con un approccio spontaneo e intimo, il progetto si sviluppa attraverso incontri diretti con individui che, volontariamente e liberamente, condividono le loro storie in tutta la loro autenticità. Ogni storia è un pezzo di umanità che ci invita a riflettere su come ci definiamo, su ciò che ci condiziona e su ciò che ci rende unici.
Il progetto prende vita attraverso una serie di sette video-ritratti, ciascuno incentrato su un individuo che racconta una parte significativa della propria vita: dall’identità di genere e il crossdressing, alla religione islamica e il burqa, fino alla disforia di genere e la ricerca di un alter ego. Ogni video ci invita a esplorare il mondo interiore del soggetto, con una narrazione che non solo racconta una storia, ma stimola anche una riflessione profonda su temi urgenti e contemporanei come l’inclusione, la diversità, i diritti LGBTQ+, la famiglia e la trasformazione personale.
L’interazione tra l’artista e i protagonisti del progetto è uno degli elementi chiave: ogni incontro è unico, un viaggio che dura un giorno, dove si entra nella vita di ciascun individuo, scambiandosi parole, emozioni e riflessioni. La spontaneità e la fiducia reciproca sono al centro di questa esperienza, e ogni storia diventa parte di un mosaico che ci aiuta a comprendere meglio noi stessi e gli altri. Il progetto include anche 16 interviste realizzate nel 2021 a Brindisi, dove il pubblico della prima rassegna ha condiviso le proprie esperienze e riflessioni su temi come la religione, i diritti LGBTQ+, la diversità e la ricerca di pari opportunità.
Con the theatre of the mind, l’obiettivo è stimolare una riflessione collettiva sull’immagine che proiettiamo nel mondo, quanto ciò che crediamo ci definisca veramente e come la società, la politica e la cultura influenzino la nostra autopercezione. Il progetto ci invita a chiederci: Chi siamo veramente? Siamo veramente noi stessi o semplicemente degli attori sul palcoscenico della vita?
Struttura del progetto:
-
7 Video-Ritratti: ciascuno esplora una storia autentica e potente, affrontando temi come l’identità di genere, la religione, il cambiamento personale e la ricerca di sé. Ogni video dura tra i 25 e i 50 minuti.
-
Interviste con il pubblico: i 7 video principali sono accompagnati da interviste realizzate con il pubblico della prima rassegna, esplorando temi di inclusione, diversità e diritti civili. Queste testimonianze ampliano il dialogo, arricchendo la narrazione con voci ed esperienze che riflettono le sfide e le riflessioni quotidiane della società.
-
Installazione fotografica: una serie di immagini accompagna i video, creando un’esperienza immersiva che riflette la realtà interiore degli individui protagonisti.
-
Lingua: i video sono in inglese con sottotitoli in italiano, per una fruizione internazionale.
Obiettivi del progetto:
-
Sensibilizzare su temi cruciali come l’inclusione, la diversità, i diritti LGBTQ+, la religione, la famiglia e la trasformazione personale.
-
Stimolare il dialogo intergenerazionale e interculturale, creando uno spazio di ascolto e comprensione.
-
Offrire un’opportunità per riflettere su come arte e dialogo possano generare consapevolezza e cambiamento sociale.
-
Coinvolgere scuole, istituzioni, associazioni, educatori e cittadinanza attiva in un percorso condiviso di crescita e scoperta.
Il progetto non è solo un’installazione artistica, ma una chiamata all’azione, un invito ad aprirsi all’altro, ad ascoltare, a mettersi in gioco, a riflettere su chi siamo e su come siamo definiti dai nostri incontri con gli altri.
Sotto puoi trovare un estratto di fotografie e questo è il link per guardare i video di the theatre of the mind.




Il crossdresser
Cos'è il crossdressing?
Qualcuno ha mai provato ad approfittare di te in prigione?
No, no, non ho avuto problemi quando ero in prigione. Nessun problema, mi sentivo al sicuro.
È piuttosto strano, no? Sentirsi al sicuro in prigione? Perché vuoi vestirti da donna?
Perché mi sento a mio agio, sento che sono me stesso. Non mi vesto per impressionare gli altri, mi vesto per me stesso e compro ciò che mi piace. Ci sono persone che mi hanno riso in faccia per strada, ma non mi importa, perché li guardo ridere di me e penso: Beh, almeno vi ho fatto sorridere!
Qual è il tuo orientamento sessuale?
Bisessuale. Non propendo più da una parte che dall’altra. Per dirla in modo crudo, mi piacciono tanto le vagine quanto i peni. Non ho preferenze.
Sono completamente bisessuale.Se sono con una ragazza, mi piace, e se sono con un uomo, mi piace allo stesso modo.




Io scelgo la mia religione, l'Islam
Che cos'è l'Islam? Cosa insegna?
Perché indossi il burka? Perché è nero?
Nell’Islam non è detto che devi indossare il nero. Puoi indossare qualsiasi colore. Il motivo per cui lo indosso è perché è più modesto ed è una barriera tra me e il mondo esterno, e i peccati che ci sono là fuori. Quindi, se lo indosso, mi sento protetta dalla corruzione del mondo esterno ed è una forma di modestia. In questo modo, ad esempio, gli uomini non vedono il tuo aspetto, non vedono la tua figura ... L'unico motivo per cui indossiamo il nero è per comodità, perché possiamo indossare colori diversi, non ci sono restrizioni in merito.
Perché i capelli sono considerati attraenti nell’Islam, e non i piedi, le mani e i volti?
Sia il volto che i capelli sono considerati attraenti perché sono la prima cosa che noti quando vedi una persona. Quando guardi il volto, giudichi quella persona, osservi quella persona. Non vedi sempre prima i piedi, è il volto che noti per primo ed è per questo che copriamo il viso.




MADKILLERMILLER, una persona senza importanza con un biglietto da visita
Cosa è la depressione?
Posso chiederti, com'è stata la tua infanzia?
È stata un po' dura, per quello che ricordo. Ho un ricordo vago del mio vero padre. Poi è sparito per qualche motivo. Mia madre aveva la sclerosi multipla, non poteva camminare. All’inizio non era così grave. Mia sorella viveva con suo padre, che era diverso dal mio. Così per diversi anni eravamo solo io e mia madre: io ero piccolo e lei era disabile. In un certo senso ci prendevamo cura l’uno dell’altra. Poi, mia madre ha incontrato una sua vecchia fiamma dall’Irlanda. Mia madre è irlandese e ha iniziato a frequentarlo. Si sono sposati, così lui è diventato il mio patrigno. Hanno avuto un figlio insieme, il mio fratellino, e col passare del tempo il mio patrigno è diventato molto violento e cattivo, ha iniziato a picchiare me e mia madre. Così sono finito in affido, nelle case famiglia.
Ho conosciuto un gruppo di amici e ho iniziato ad avere problemi con la legge insieme a loro: di tutto un po’, principalmente rubare macchine. Poi sono finito in prigione diverse volte.




Finalmente sono una donna!
Cosa è la disforia di genere?
Qual è la differenza tra sesso e genere?
Oh, una grande differenza. Le persone automaticamente assumono che il tuo genere determini la tua sessualità, e siccome io sono passata da uomo a donna, pensano che io sia interessata agli uomini. Mentre, in realtà, la mia sessualità non è cambiata, e ora verrei classificata come una "lesbica".
Cosa significa transgender e perché si chiama transgender?
"Trans" implica un cambiamento, un passaggio, è da qui che deriva la parola trans, ovviamente. Quindi, transgender - cambiare genere. Nel novantacinque per cento dei casi, essere transgender significa che una persona sente di essere nata con un aspetto esteriore sbagliato. Nel mio caso, sono cresciuta passando per la pubertà come un ragazzo, ma non mi sono mai sentita quel ragazzo. Ho anche provato a vivere come un uomo. Uno dei miei partner considerava questo come una scusa per l'infedeltà, perché non ero abbastanza uomo. La mia risposta a questo è che non sono mai stata un uomo.




LOUIS GREY MAGUS è il mio alter ego
Perché costruiamo un alter ego?
Uno dei motivi per cui mi sono avvicinato al feticismo e all'essere dominato — nella mia vita normale non solo ero una vittima quando ero più giovane, ma diciamo anche che non sono stato gentile con certe persone. Essere sottomesso e punito era una sorta di penitenza. Ho inflitto dolore, quindi perché non dovrei riceverne anch’io?
Ti piace il dolore? Cosa significa essere feticista?
Essere feticista … significa avere modelli di comportamento che non sono considerati normali nella società. Per esempio, non vai in strada e dici: "Ehi, resta fermo, ti lego, ti bendo e ti lascio sul ciglio della strada". Il feticismo si basa su comportamenti consensuali tra due adulti capaci di ragionare e comprendere pienamente lo scenario. La fiducia e il rispetto devono essere elementi fondamentali. Nel mondo del feticismo e del BDSM, è necessario costruire una base di conoscenza reciproca, dei limiti, delle cose che piacciono, di quelle che non piacciono o dei propri livelli di sopportazione del dolore. Alcuni possono sopportare dolori molto intensi, mentre altri riescono a tollerare solo un livello inferiore. La sicurezza personale è fondamentale. Se si verifica uno scenario che supera un limite, invece di dire semplicemente: "Fermati! Fermati! Fermati!", si stabilisce un codice di condotta.




Io sono le mie emozioni ...
Che cos'è una performance?
C’è un messaggio politico o sessuale in quello che fai?
Penso che, per la società in generale, ciò che faccio non sia considerato normale. Ma io sono una persona ‘normale’. Se rispetti gli altri, non capisco perché loro non dovrebbero rispettarti. Se non offendi nessuno, se non vai a "sbattere il sedere in faccia" a qualcuno, non vedo perché le persone dovrebbero offendersi per ciò che sei. Se una donna indossa i tacchi alti, non c’è scandalo, quindi qual è il problema? È perché un uomo indossa i tacchi alti? Oppure è il fatto che non dovrebbe indossarli? Sono i tacchi ad essere sbagliati, o è sbagliato che un uomo si comporti come una donna? Vestirsi come una donna è forse una cosa negativa? Qual è il problema?
Siamo cresciuti con l’idea che le donne possano indossare i tacchi alti o abiti bellissimi. Ma se lo faccio io, un uomo come me, qual è il problema? È perché l’abito è sbagliato, o perché un uomo si comporta come una donna? Io non sono una drag queen. Alcune persone, che non sanno nulla di questi mondi diversi, evitano di guardarmi. Hanno paura, mi evitano, perché sembro un uomo, ho la barba come puoi vedere. Ma posso notare, con la coda dell’occhio, che invece guardano la mia schiena, la parte bassa della schiena e le mie gambe lunghe, perché ho gambe lunghe.




I cani immaginari
Che cos'è l'immaginazione?
Ho un cane immaginario.
Cosa?
Un cane immaginario.
Cosa intendi? Un cane immaginario?
Sì.
Come si chiama?
Buster.
È un cane colorato? Di che colore è?
È bianco e nero.
Parla? Cosa dice?
Parla come un umano. Dice quello che dicono gli esseri umani.
Come cosa?
Se gli chiedo qualcosa, parla come un umano.
Ok, dimmi, cosa gli chiedi di solito a questo cane?
“Cosa dobbiamo fare? Dobbiamo parlare ancora con quella persona perché è stata maleducata con me, o la lasciamo perdere?”. E lui risponde.
E cosa dice? Ti dà buoni consigli?
Sì, lo fa.
Come cosa, per esempio?
Lui cambia sempre idea, ha una sua opinione, non lo so, non posso leggere la mente.
È con te ogni giorno?
Sì, è proprio qui ora.