L'abuso può essere un catalizzatore per la trasformazione personale e sociale
- Loredana Denicola
- 17 feb 2022
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 15 set 2023
L'abuso può essere un catalizzatore per la trasformazione personale e sociale. Le trasformazioni sociali si verificano quando i "sopravvissuti" raccontano le loro esperienze e intraprendono altre azioni che illuminano gli altri, ottengono giustizia e prevengono il ripetersi di eventi simili. Il progetto di "love, sex and relationships" nasce da una relazione d’amore abusiva vissuta col mio ex-partner.
Cos'è l'abuso?
L'abuso inizia da bambino ed è difficile da capire perché i bambini si fidano dell'adulto, è l'unico mondo che conoscono e non hanno gli strumenti per capire cosa sta succedendo loro.
Poi i bambini crescono, diventano loro stessi adulti e molti si ritrovano intrappolati in relazioni malsane senza, spesso, capire il perché.
Ho capito l'abuso in età matura. Nel 2015 mi sono innamorata di Laszlo.
Poi, con il passare dei giorni, il nostro rapporto è diventato sempre più violento. Ma questa volta è diversa. Per la prima volta riesco ad osservare la mia relazione. Ascolto il mio mondo interiore, osservo i miei pensieri, sento le mie emozioni negative: la rabbia, la gelosia, la confusione, lo stress.
Sono presente e non capisco perché sono innamorata di un uomo che mi tratta male. Con la macchina fotografica sento il bisogno di voler esplorare ciò che è l'amore e cerco estranei/incontri con cui parlare.
Gli episodi di aggressività fisica e soprattutto psicologica ed emotiva si ripetono continuamente. A queste, si aggiungono le continue discussioni, minacce e umiliazioni.
love, sex and relationships è un progetto di video-fotografia che nasce da una relazione sentimentale abusiva con il mio ex compagno.
Inizio pian piano a rendermi conto dei meccanismi automatici di pensiero, di difesa e le emozioni esplodono. Inizio a guardare alla rabbia, alla violenza, al disagio. Parlo continuamente da sola.
A volte vado a trovare la mia migliore amica, Claudia, a Mile End e le racconto le mie storie. Porto con me una bottiglia di vino rosso. Lei mi ascolta, restiamo delle ore a parlare. Mi consiglia di lasciarlo, di tirarmi fuori dalla situazione finché sono in tempo.
Ma io non vedo ciò che lei vede.
Ero talmente attaccata a quel dolore che non riuscivo a separarmi da lui e non lo riconoscevo. Avevo perso la stima in me stessa. Pensavo ci fosse qualcosa di sbagliato in me e non in lui.
Lui diceva di amarmi. Io ne ero attratta.
Un giorno inizio a scrivere su un foglio bianco un sacco di domande.
La prima – che cosa è l’amore? Decido di uscire di casa, con la macchina fotografica in cerca di dialogo. Per la prima volta mi chiedo cosa sto vivendo, se questo discutere, incolparsi, offendersi, picchiarsi, non capirsi a vicenda fosse quello che io chiamo amore.
Molti di noi ci trattiamo cosi, ci nascondiamo, urliamo, ci chiudiamo.
Non affrontiamo le nostre paure. Sarà dovuto alle nostre insicurezze più profonde, quelle che sappiamo di avere e che non vogliamo vedere.
In love, sex and relationships io affronto la mia mente/trappola incontrando altre coppie e individui che intervisto, ascolto e a cui scatto fotografie.

Cosa è l’abuso?
L’abuso in una relazione è più frequente di quanto si possa pensare.
Un genitore, un fratello, una sorella, un amico possono abusare di noi.
E noi di loro. Alcune volte gli altri non sanno che stanno abusando di te. E tu non sai che stai abusando di loro. Può avvenire in entrambi i casi.
Ci sono meccanismi automatici di pensiero e comportamento molto complessi di cui non ne siamo consapevoli.
A volte comprendiamo il disagio e ci allontaniamo, altre volte restiamo nelle situazioni/trappola sperando che possano cambiare. Ma le situazioni si ripetono nel tempo. Anche con partners diversi l’energia della relazione è la stessa, non cambia.
Perché? Ve lo siete mai chiesto?
Nostro marito o nostra moglie, nostro figlio, noi stessi possiamo farci del male. L'abuso uccide. Ci sono persone (anche noi) che sono impregnate di energia negativa, che si portano dietro da una vita e che non lo sanno.
Non lo sanno perché non sono mai riuscite a vedersi dall'esterno.
Crescere con un genitore violento ti cambia in modo che non immagini.
La persona che dovrebbe amarti in modo incondizionato è la stessa che ti rende la vita un inferno.
Se un genitore fa questo cosa possono fare gli altri?
Un genitore che ti obbliga a un ambiente di questo tipo, è come se ti stesse rubando l’infanzia. Perché ti obbliga a stare al suo livello. Se lui non può controllarsi, devi cercare di controllarlo tu. Non esistono porti sicuri a cui aggrapparsi. Si inizia a mentire.
Molte volte si nasce e cresce in ambienti violenti con genitori violenti e impauriti si è attratti da relazioni affettive che poi diventano pericolose per la salute fisica, emotiva e mentale. Spesse volte si confonde la violenza con l'amore ma come possono la violenza, il dis-rispetto essere confusi con l'amore? Si crea spesso dipendenza emotiva dovuta a insicurezza personale perché è questo che ci hanno insegnato in famiglia, a non esprimerci liberamente.
Una cosa è certa - è difficile distaccarsi dal proprio dolore quando lo vivi come un tutt’uno con te stessa.
Auto-osservazione è auto-correzione.
È un processo molto complesso che richiede lavoro e tempo. La fotografia di certo può aiutare. Può farci diventare l'osservatore di noi stessi proprio come il fotografo osserva la realtà e decide cosa tenere e non in una fotografia.
Ti è mai capitato di riuscire a guardarti dall’esterno?
Cosa hai visto di te?
Cosa è l’abuso psicologico in una relazione di coppia?
Spesso è la prima fase di un conflitto che precede la violenza.
A differenza dell’abuso fisico che è dimostrabile da evidenti segni sul corpo, di percosse e botte l’abuso psicologico è molto più lento e subdolo.
Un esempio può essere l’indifferenza verso le emozioni dell’altro.
Abusivi sono tutti quei comportamenti, reiterati e sistematici, che ledono l’autostima, il senso di sicurezza e dell’identità del partner limitandone le attività e i contatti sociali, umiliarlo, punirlo facendolo sentire in colpa e mantenendone la paura e la sottomissione con minacce e aggressioni verbali.
Molto spesso vi è la difficoltà da parte della vittima ad uscire allo scoperto e che può essere imputabile alla paura e/o alla mancanza di consapevolezza.
La violenza psicologica è una delle numerose forme di violenza che si può manifestare all’interno di una relazione.
Nel caso di una relazione amorosa sono più le donne ad esserne vittime. La violenza psicologica rappresenta una vera e propria forma di maltrattamento le cui conseguenze possono essere altrettanto devastanti per chi la subisce, rispetto a quelle determinate dalla violenza fisica.
Tuttavia, rispetto a quest’ultima, i cui segni sono spesso visibili, la violenza psicologica rimane frequentemente nascosta, non riconosciuta o sottostimata.
Alcuni esempi sono offese, accuse, minacce, insulti, umiliazioni, svalutazioni, isolamento sociale, limitazione della libertà, controllo, proibizioni di frequentare amici e parenti, esclusione dalle decisioni importanti che riguardano la famiglia o la coppia, mancata assistenza in caso di malattia o bisogno.
Ha poi carattere ricorsivo, si sviluppa nel tempo in un crescendo di gravità e può seguire un andamento ciclico, in cui alle aggressioni si alternano momenti di calma e riappacificazione. Diventa un susseguirsi di umiliazioni, che possono includere insulti personali diretti (“sei brutta”, “sei stupida”, “non capisci niente”), svalutazioni legate ai ruoli sociali (“non vali niente come compagna/madre/ lavoratrice”), svalutazioni dei risultati conseguiti (nello studio o nel lavoro), ridicolizzazioni in pubblico, forme di controllo generalizzato (monitoraggio degli spostamenti, delle relazioni, dei canali social, delle mail, del telefono, delle password, delle spese, dell’abbigliamento), accuse e attribuzioni di colpe da parte dell’abusante rispetto ai comportamenti da lui agiti (“è colpa tua se faccio così”, “se tu fossi diversa questo non accadrebbe”), minacce di ripercussioni dirette verso lei, i figli, o la sua rete sociale (familiare, amicale, lavorativa) se la vittima non obbedisce ad dettami dell’abusante.
Da qui la paura, la mancanza di autostima, la percezione sbagliata della propria identità e il sentirsi sempre più inadeguata, colpevole, incapace.
Da qui il dolore.
Chi di voi ha avuto rapporti abusivi? Ne volete parlare?
Se sei vittima di abusi o se hai subito abusi in passato, ci sono molti fattori da considerare quando decidi se parlarne con qualcuno.
Potresti provare imbarazzo, vergogna o paura di essere incolpato per quello che ti è successo. Potresti aver paura che il tuo partner violento lo scopra. D'altra parte, può essere molto utile parlare con qualcuno delle tue esperienze.
Un'altra persona potrebbe essere in grado di...
• Offrirti supporto
• Aiutarti a pianificare la sicurezza
• Aiutarti ad accedere alle risorse
• Supportarti nel prendere decisioni difficili
• Aiutarti a capire in che modo l'abuso ha influito sulla tua salute fisica e mentale
Potresti anche provare a scrivere i tuoi pensieri e le tue preoccupazioni riguardo al parlare con qualcuno. Ricorda, solo tu puoi decidere se e quando parlare con qualcuno dell'abuso.
Ecco la mia mail loredenicola@gmail.com
di Loredana Denicola
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