Il tavolo e la sedia che per noi sono oggetti invisibili, di cui ci serviamo automaticamente, sono per il bambino materiali di un'esplorazione pluridimensionale, in cui si danno la mano conoscenza e favola, esperienza e simbolizzazione.
Il bambino non cessa mai di giocare con essi, di esplorare, di formulare ipotesi. Ne fa un uso fantastico.
Un bambino è uno scienziato, ma anche un animista ( il tavolo è cattivo, da vita a tutto) e queste caratteristiche convivono con lui per un buon numero di anni.
Ma facciamo bene a raccontargli storie di cui sono protagonisti gli oggetti di casa o rischiamo di danneggiare il suo spirito scientifico?
Giocare con le cose vere serve a conoscerle meglio e non bisogna mettere limiti alla capacità del gioco.
La fantasia non è qualcosa di cui si deve avere paura.
Ogni oggetto, secondo la sua natura, offre appigli alla favola. Anche io ho inventato un principe gelato con un cappello a forma di ciliegina, abitante in un frigorifero che non vedeva l'ora di sciogliersi e trasformarsi in un rospo, ho combinato un matrimonio tra un cagnolino nero e una farfalla, ho creato un personaggio che viene a trovarmi di notte, a casa e che mi porta a volare su in alto nel cielo, tra le nuvole, per vedere i miei nipotini correre da mio padre o dalla loro madre e dire - ma è vero?
Ma quanto è bello giocare con la fantasia?
Le favole sono importanti, i racconti sono importanti. Non smettete mai di volare con l'immaginazione, esattamente come un bambino.
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