9.Ho incontrato Stephen, il carpentiere. Estratto dal progetto fotografico 'I am your mirror'

Estratto dal libro fotografico 'I am your mirror' di Loredana Denicola.

Poi ho incontrato Stephen. L'ho chiamato il falegname.

Stephen è il mio nono sconosciuto. L'ho incontrato online.

Vive a Londra, non lontano da dove vivo io, a Stoke Newington.

Una sera ho ricevuto la sua email che diceva:

'Ciao Lore, sembra un progetto interessante e sarei molto felice di aiutarti se ti vado bene. Vivo vicino a N16, qui in zona. Mi piacerebbe allegarti una foto di me ma non capisco come si fa con Gumtree. Fammi sapere come posso inviarti una foto. Anche se non ti sono utile, sto anche cercando qualcuno che mi faccia qualche foto per uso personale. Quindi, dato che sei vicina e se hai bisogno di un po' di soldi, allora c'è questa possibilità.' Stephen

Ho risposto dicendo che sarei stata felice di incontrarlo per una chiacchierata.

Stephen ha quasi 60 anni, è laureato in Psicologia, lavora come falegname a Londra e dintorni, e ama molto il suo lavoro.

È una persona piacevole, ben educata, abbastanza curiosa sulla vita e sul significato della vita. Coltiva tabacco sulla sua terrazza, e gli piace vivere da solo. Abbiamo deciso di incontrarci nel suo appartamento per fare due chiacchiere. Mi ha dato il suo indirizzo e sono andata a trovarlo.

Ricordo che era un giorno feriale, nel pomeriggio.

Tornava a casa dal lavoro, ogni giorno dopo le 15.

Mi ha dato il suo numero di telefono, dicendomi che mi stava aspettando con impazienza.

Quando sono arrivata fuori di casa sua l'ho chiamato al telefono.

Mi ha risposto con gentilezza dicendomi di dargli 5 minuti per scendere. Ha detto che le scale erano un po' difficili da affrontare.

L'ho aspettato fuori, poi dopo un po' mi ha aperto la porta.

'Buon pomeriggio' ha detto, 'piacere di conoscerti Loredana'

"Il piacere è tutto mio", gli ho risposto, "felice di essere qui."

"Vuoi salire?" ha continuato.

"Sì certo" gli ho risposto.

Entro dentro, chiudo la porta e lo seguo.

Ora ho capito perché le scale erano difficili da salire e scendere.

Poiché Stephen lavorava come falegname, aveva accumulato tutti i suoi strumenti intorno alle scale. Tutto era accatastato e non c'era spazio per muoversi. C'erano strumenti di lavoro ovunque, mattoni e pezzi di cemento, ovunque.

La scala era a spirale e lo seguivo mentre saliva le scale con difficoltà.

Una volta saliti le scale, c'era un'altra porta per entrare in casa sua.

Poi un piccolo corridoio e dopo siamo entrati direttamente in cucina.

C'era un grande tavolo al centro della stanza, con quattro sedie, due grandi finestre, un letto singolo, un tappetino rosso e cuscini per terra, una chitarra nell'angolo, alcuni cappotti appesi all'armadio e molti ritagli di giornali attaccati al muro, dietro il suo letto, con immagini e frasi/parole prese da pagine di riviste, giornali ecc.

Mi piaceva il suo posto, sembrava il set di un film.

Ho girato curiosamente per la stanza guardando incuriosita.

Sulle mensole vicino al camino c'erano piccole miniature di auto e alcune opere d'arte incorniciate.

Mi ha chiesto se volevo un buon caffè e ho detto di sì.

Abbiamo iniziato a parlare, mi ha fatto molte domande sulla mia vita, da dove vengo, perché sono a Londra, perché stavo facendo il progetto 'I am your mirror', se avevo un ragazzo e così via.

In quel momento ero in una relazione con un uomo più grande di 11 anni di me, che mi causava parecchi disagi. Mi dava sempre la colpa della sua infelicità e non so perché ho parlato apertamente di questo a Stephen.

Lui mi ascoltava con interesse e mi faceva altre domande ed era divertente perché guardandomi da fuori, mi sono ritrovata comodamente seduta su una sedia, posta al centro della sua stanza, mentre lui preparava il caffè.

Mi sentivo come se fossi con uno psicologo.

Poi, mi sono ricordata che Stephen aveva studiato psicologia.

La situazione mi ha fatto sorridere, era bello vedere qualcuno interessato a me, a chi sono.

Continuava a farmi delle domande quando ho smesso di parlare e ho detto:

'Stephen, so che ti piace ascoltare le mie storie, ma in realtà sono qui per conoscere un po' di te e come vuoi essere rappresentato nel mio progetto fotografico. Ricordi il mio progetto fotografico?' ho detto.

"Oh sì, ricordo il tuo progetto." mi ha detto.

'Devi perdonarmi, ma è passato molto tempo da quando vivo da solo e a volte quando ho ospiti mi piace parlare con loro. Oggi sei un ospite, vero? Non sei una fotografa.'

Riflettendo su quelle parole, era vero. Non ero lì come fotografa.

Ero venuta a trovarlo.

'Sì Stephen', ho detto, 'Hai ragione, oggi non sono una fotografa, sono venuta per conoscerti.'

'Esatto' ha risposto, offrendomi una tazza di caffè."Eccoci qui, il tuo caffè. Sai, la mia vita è noiosa! Non succede mai nulla nella mia vita. È sempre la stessa cosa. Ho riflettuto su questo e penso che il motivo principale sia perché sono un vecchio, sto invecchiando, ed è difficile trovare qualcuno con cui condividere la mia vita. Ecco perché voglio partecipare al tuo progetto. Sembra interessante, e per me suona come una nuova esperienza, posso divertirmi.' Ha detto sorridendo.'Posso imparare qualcosa su di me. Vorrei essere rappresentato nudo. Intendo nudo artistico. Pensi di poter farmi sembrare bello?'

'E poi, ha continuato, 'non mi aspettavo una fotografa donna perché non hai messo nessun sito web su gumtree. Quindi sono fortunato che tu sia una donna, posso essere più me stesso.

... la storia continua ....

di Loredana Denicola

"Dietro l'obiettivo: un viaggio fotografico con gli sconosciuti"

Breve raccolta di storie dal progetto fotografico "I am your mirror" di Loredana Denicola © 2017/2018, Tutti i diritti riservati.

Mi piacerebbe creare un libro! Se sei interessato all'idea, inviami un'e-mail

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