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5.Ho incontrato Yasemin & Umit, la famiglia.Estratto dal progetto fotografico'I am your mirror'

Aggiornamento: 13 set 2023


Estratto dal libro fotografico 'I am your mirror' di Loredana Denicola ...


Yasemin e Umit sono il quinto sconosciuto che ho incontrato.

Io li chiamo 'la famiglia'. Una sera ho trovato l'e-mail di Yasemin sul mio account personale, l'ho aperta.


Umit, Yasemin & their child, 'I am your mirror' project, © Loredana Denicola, 2013/2014
Umit, Yasemin & their child, 'I am your mirror' project, © Loredana Denicola, 2013/2014


La mia idea era quella di fotografare me stessa e dodici sconosciuti che avrei trovato su Internet. Questi sconosciuti, non retribuiti, avrebbero potuto scegliere liberamente un momento e un luogo per farsi fotografare.

Potevano esprimersi come desideravano e potevano rimanere anonimi, o no. Ho chiesto agli sconosciuti di guardare alla mia macchina fotografica come se fosse uno specchio. Poi ho chiesto loro dis crivere qualche parola, qualcosa che potesse rappresentarli.


Yasemin ha risposto al mio annuncio su Internet, dicendo che era felice di prendere parte al progetto dopo aver parlato con suo marito, Umit.

Sono rimasta sorpresa di quanto fosse aperta con uno sconosciuto, come me. Mi ha parlato della depressione di suo marito, di come quella depressione avesse portato oscurità nel suo matrimonio e di quanto fosse grande la luce che la nascita del loro figlio aveva portato nella loro relazione d'amore.


Forse aveva bisogno di sfogare il suo dolore con qualcuno.

A volte lo faccio anche io, e probabilmente perché ero una sconosciuta, ero la persona giusta per lei, in quel momento. Era strano che una madre, con un bambino, volesse prendere parte al mio progetto fotografico "I am your mirror".

L'annuncio che ha trovato su Internet, indicava chiaramente che ero alla ricerca di persone con ossessioni, malattie, paure e mi chiedevo perché volesse partecipare.


Il "bambino ha portato la luce nell'oscuritaà", ha detto.

Voleva che rappresentassi questo lato della sua vita. Ma di quali tenebre parlava?

L'idea mi piaceva, ma sinceramente non potevo immaginare il risultato finale, perché non sapevo dove vivessero e quale approccio avessero verso il mio progetto nel complesso, se fossero stati esigenti o aperti di mente.


Abbiamo parlato molto tramite email, su come rappresentare questa luce fotograficamente. Lei aveva alcune idee, ma non ero sicura di poterle effettivamente dare quello che voleva. Penso che lei pensasse che avessi uno studio.


Ho specificato che per il mio progetto documentaristico utilizzavo la luce naturale e fotografavo situazioni che si verificavano nel momento presente, che non avevo uno studio e che avrei usato il loro appartamento al suo posto. Yasemin ha detto che viveva in un piccolo appartamento e che si stavano trasferendo in uno nuovo tra un paio di settimane.

In quel periodo c'erano dei piccoli problemi.

Ho proposto di scattare alcune fotografie fuori dall'appartamento, al sole, e ho suggerito di provare alcune sovraesposizioni, ma non le piaceva l'idea.

Non le piaceva il quartiere in cui viveva. I loro vicini avevano un atteggiamento razzista nei loro confronti.

Nonostante ciò Yasemin sembrava avere le idee abbastanza chiare su come voleva essere ritratta col figlio.


Quando ho iniziato il progetto fotografico di 'I am your mirror' ho deciso di accettare chiunque volesse partecipare chiunque volesse così com'è. Non ho fatto alcuna selezione delle persone. Le ho incontrate così com'erano.

Alcuni di loro hanno accettato, altri hanno rifiutato, altri ancora sono letteralmente spariti.

Ero più interessata a cercare la loro cooperazione e volevo un vero impegno. Non volevo convincere nessuno. Ognuno aveva una scelta ed era libero di fare ciò che voleva e di mostrare o nascondere il proprio volto.

Pensavo che potesse essere benefico per alcuni di loro esprimersi senza paura e giudizio davanti alla mia macchina fotografica. C'è una sorta di magia che accade quando apri il tuo cuore. La comunicazione cuore a cuore è una delle conversazioni più potenti.


Dopo un paio di giorni ho ricevuto un'email da suo marito, Umit.

Diceva,


'Ciao Lore,


ho ricevuto la tua email da Yasemin, mia moglie. Ho avuto alcune idee che pensavo potessero essere interessanti per un progetto fotografico.

Una delle idee che ho per un documentario fotografico riguarda il senso di sradicamento. Siamo nati e cresciuti in Gran Bretagna, io sono di origine britannica e musulmana, quindi in UK non mi sono mai sentito a mio agio e ho subito molte forme di razzismo. Il paese da cui provengo è Cipro, diviso in due parti, una greca e l'altra turca.

Quando andiamo a Cipro, non ci vogliono indietro a causa della nostra origine britannica e religiosa, e quindi ci ritroviamo senza identità o luogo, questo ha ispirato una delle mie poesie che ho pensato potesse benissimo accompagnare delle immagini per raccontare la storia.

Inoltre, ho pensato che una serie di fotografie potesse mostrare l'oscurità e la disperazione della depressione, della quale io stesso soffro, e come ci influenzi nella vita quotidiana, specialmente perché la malattia mentale è qualcosa che il governo attuale sta tagliando. Ho alcune poesie anche per questo, se potessero funzionare. E mia moglie aveva un'idea, dalla oscurità alla luce, di cui ha già parlato con te, credo. Ho pensato di condividere queste idee con te.'


Ci siamo scambiati i nostri numeri di telefono.


Dopo due settimane, Yasemin mi ha mandato un messaggio, Umit era a casa il giorno successivo, libero dal lavoro, quindi potevo andare a trovarli.

Vivono a Londra, zona 6. Ci siamo dati appuntamento alle 14. Volevano conoscermi.Ho percepito un certo scetticismo, non erano del tutto convinti.

Sono andata a incontrarli.

È stato un po' difficile trovare il loro appartamento. Ho dovuto camminare attraverso un sentiero in un parco, e le strade non erano chiare. Quindi sono arrivata in ritardo.

Quando sono arrivata, ho aspettato qualche minuto fuori dalla porta.

C'era un piccolo giardino. Ho suonato il campanello.

Yasemin ha aperto la porta, dandomi un sorriso.

Poi mi ha presentato suo figlio.




...... la storia continua ...


di Loredana Denicola



"Dietro l'obiettivo: un viaggio fotografico con gli sconosciuti"

Breve raccolta di storie dal progetto fotografico "I am your mirror" di Loredana Denicola © 2017/2018, Tutti i diritti riservati.

Mi piacerebbe creare un libro! Se sei interessato all'idea, inviami un'e-mail


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