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Immagine del redattoreLoredana Denicola

4.Ho incontrato John, l'ex- prigioniero. Estratto dal progetto fotografico di 'I Am Your Mirror'

Aggiornamento: 13 set 2023


Estratto dal libro fotografico 'I am your mirror' di Loredana Denicola ...


John è il quarto sconosciuto che ho incontrato a Londra. Io lo chiamo l' #ExPrigioniero. Ha risposto al mio annuncio online ed è stato d'accordo nel far parte del mio progetto. Ha trascorso quattro anni in prigione.


Ho pubblicato un annuncio su gumtree.com, nella sezione 'comunità'. Non so se ancora esiste ma era una sezione molto interessante, c'era un enorme flusso di persone e storie. Ricevevo una buona risposta, quando, dopo 10 giorni, mi hanno bandito. Stavo cercando persone con #ossessioni, #paure e #malattie. Probabilmente avranno interpretato male il mio annuncio.

La cosa non mi è piaciuta. Ho dovuto smettere di usare gumtree, ed è stato un peccato.


John, the Prisoner, 'I am your mirror' photography project, ©Loredana Denicola, 2014/2015
John, the Prisoner, 'I am your mirror' photography project, ©Loredana Denicola, 2014/2015

La mia idea era quella di fotografare me stessa e dodici sconosciuti che avrei trovato su Internet.
Questi sconosciuti, avrebbero avuto la libertà di scegliere un tempo e luogo per essere fotografati. Avrebbero potuto esprimersi come volevano e rimanere anonimi o no. Ho chiesto agli sconosciuti di guardare alla mia macchina fotografica come se fosse uno specchio.


John mi ha inviato un'e-mail, dicendo che gli piaceva l'idea e che voleva incontrarmi in un luogo vicino a Stoke Newington.

Ha suggerito di incontrarci a #FinsburyPark.

Mi ha scritto un messaggio venerdì, mezz'ora prima delle 14:00, il giorno in cui sarebbe venuto a Londra. Mi avrebbe preso con il suo furgone a Finsbury Park. Mi ha dato un indirizzo e un luogo dove aspettarlo. Gli ho detto che era tutto perfetto e che avrei indossato degli abiti neri e che avevo i capelli lunghi e scuri. Lui non sapeva chi fossi.


Sono andata a Finsbury Park e l'ho aspettato.

Ad un certo punto, ho visto avvicinarsi un furgone; era lui. Quando mi ha vista aspettarlo in quel posto strano dietro la stazione degli autobus, ha aperto la porta del furgone, chiedendomi di saltare senza fermarsi, ed è esattamente ciò che ho fatto: sono saltata nel furgone, mi sono seduta sul sedile e ho messo la cintura di sicurezza.

All'inizio non mi sentivo molto a mio agio; nessuna parola usciva dalla mia bocca, ed era solo lui e io in un furgone, diretti chissà dove. Incontrare uno sconosciuto in questo modo era strano, ma nonostante tutte le emozioni strane che provavo, ci siamo presentati.


'Ciao sono Lore!' - ho detto.

'Ciao, sono John' - ha risposto.


Poi, c'è stato silenzio per alcuni minuti. Di solito non sono così riservata; tendo a prendere il controllo della situazione. Ma quel giorno, mi sentivo meno in controllo, quindi ho lasciato che le cose scorressero naturalmente. John aveva un viso serio, era calvo, senza capelli.

Sembrava alto e grosso, di mezza età, probabilmente oltre i 50 anni. Il furgone era sporco e disordinato; la mia impressione era che lo usasse per lavoro. Sembrava intimidatorio, ma mi ha sorriso.

Dopo alcuni minuti, mi ha chiesto se volevo qualcosa da bere e mi ha offerto alcune lattine di birra che aveva in un sacchetto di plastica sotto il sedile.

Ho detto, 'Sì, perché no? Mi piacciono le birre.' Ne ho presa una, l'ho aperta e l'ho bevuta.

Ha osservato, 'Hai un viso amichevole e carino, semplice. Da dove vieni?' Ho risposto, 'Vengo dall'Italia.' Poi ha detto, 'Sembri una donna aperta di mente; non molte persone saltano nel mio furgone come hai fatto tu senza conoscermi,' e ha sorriso.

'Lo so, ho detto sorridendo - Io sono speciale.'


Il ghiaccio si è rotto.


Abbiamo deciso di scattare alcune foto vicino alla prigione, su suo suggerimento. Ero un po' perplessa; come avremmo potuto accedere alla prigione? Siamo arrivati alla prigione a nord di Londra, e lui ha parcheggiato il furgone. Ho tirato fuori dalla borsa la mia macchina fotografica in fretta e ho scattato alcune foto di lui con la prigione sullo sfondo, ma siamo stati immediatamente fermati dalla sicurezza. Avevamo bisogno di un permesso. La sicurezza si è avvicinata a me, ovviamente, essendo io quella con la macchina fotografica, e mi ha detto di andare via. Conoscendomi, ho insistito, volevo convincerli a restare. John mi ha detto di spostarci nella parte posteriore della prigione; avremmo potuto scattare alcune foto lì. Dietro c'era un muro lungo e grande e un parco.


Sai?, ci vuole coraggio, tempo, e duro lavoro su stessi ma è possibile costruirsi di nuovo come si vuole, ancora e ancora. Ci ho messo tutta la vita', ha detto.


Com'è stata la tua esperienza in prigione? gli ho chiesto.


Una merda! mi ha risposto.



... la storia continua ...


di Loredana Denicola



"Dietro l'obiettivo: un viaggio fotografico con gli sconosciuti"

Breve raccolta di storie dal progetto fotografico "I am your mirror" di Loredana Denicola © 2017/2018, Tutti i diritti riservati.

Mi piacerebbe creare un libro! Se sei interessato all'idea, inviami un'e-mail




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