l'oscurità, ma io ho una luce
| Fotografia digitale | Fotografia con cellulare | progetto fotografico in corso | iniziato nel 2018 |
L'oscurità, ma io ho una luce è un'opera autobiografica sulla malattia, ancora irrisolta.
Dopo alcuni di mesi, finalmente sono riuscita ad alzarmi dal letto.
Mi sono guardata allo specchio, nel bagno dell'ospedale, e ho visto riflessa l’immagine di un’altra donna, un'estranea.
"Chi sei?" – mi sono chiesta.
Ho pianto.
In due mesi avevo perso 16 chili, il che su di me faceva la differenza.
È successo tutto così all’improvviso.
La vita, dopo 26 anni mi ha riportato nella mia terra natia.
Ho dovuto abbandonare tutto: amici, lavoro, l'appartamento, dopo 11 anni a Londra.
Sono stata ricoverata d'urgenza all'ospedale 'Saverio De Bellis' a Castellana Grotte, in Puglia, per 55 giorni.
Ero talmente scheletrica e disidratata che non avevo più la forza di aprire gli occhi e sollevare la testa dal cuscino.
La mia pelle si era indebolita. Ero impotente, non riuscivo a camminare, volevo morire.
Ma avevo bisogno di trovare la forza per vivere.
Ho iniziato a scrivere un po' in inglese e un pò in italiano su fogli e tovaglioli di carta che trovavo in ospedale e lasciavo sul comodino.
Ho anche scattato delle fotografie.
Erano sempre le stesse. Le ho scattate sia con la macchina fotografica che con il cellulare, per distrarmi dal dolore e trovare conforto.
Ho iniziato a scrivere un diario, confidando che tutto sarebbe andato bene.
Spero che condividere questo mio lavoro possa aiutare coloro che si trovano in situazioni simili, dove è davvero difficile comprendere il proprio dolore, accettarlo e trovare quella forza interiore che ci consente di riconnetterci alla vita.
A volte, non sempre le cose vanno come vorremmo, ma la cosa importante è non arrendersi mai.
In fondo al tunnel del buio c'è una luce, cercala!
È sempre stata lì con te…
Da sempre
Tu sei Luce
Brilla quanto più puoi...