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Social Media: libertà o illusione?

Aggiornamento: 4 mag

Viviamo immersi nei social, con l’illusione quotidiana di essere liberi. Liberi di dire la nostra, di informarci, di scegliere cosa vedere e chi ascoltare. Ma siamo davvero liberi, o stiamo solo recitando in uno spazio che altri hanno costruito per noi?


Social media: libertà o illusione?
Social media: libertà o illusione?

I social media ci promettono partecipazione & connessione, ma sempre più spesso si rivelano strumenti di controllo mascherati da libertà.

Le grandi strutture – politica, aziende, multinazionali – usano queste piattaforme non per ascoltarci, ma per indirizzarci. I nostri like, le condivisioni, perfino i tempi di visualizzazione vengono tracciati, analizzati, venduti. E alla fine, ciò che vediamo non è la realtà, ma un riflesso distorto costruito su misura per tenerci agganciati, prevedibili, influenzabili.

Gli algoritmi non ci offrono libertà: ci offrono comodità. Ma questa comodità ha un prezzo altissimo.

Ci rinchiude in bolle di contenuti che confermano solo quello che già pensiamo, ci fa sentire “nel giusto” anche quando stiamo solo galleggiando nella nostra ignoranza, e ci impedisce di mettere in discussione ciò che davvero conta. Le opinioni si polarizzano, le persone si isolano, e la società si frammenta. Tutto questo mentre crediamo di partecipare attivamente al dibattito pubblico.


Il problema più grande? La nostra inconsapevolezza.

Ci illudiamo di avere il controllo, mentre in realtà stiamo venendo plasmati.

I social non solo ci mostrano il mondo: lo modellano per noi. E lo fanno sulla base di interessi economici, politici e culturali che hanno ben poco a che vedere con il nostro bene comune. Influenzano cosa desideriamo, come percepiamo gli altri, persino il modo in cui ci vediamo.

La manipolazione è sottile, quotidiana, pervasiva – e proprio per questo ancora più pericolosa.

Questa dinamica è devastante per tutte le generazioni, ma ha un impatto ancora più profondo sui giovani. Crescere con l’idea che la visibilità valga più della verità, che la popolarità conti più del pensiero critico, che l’apparenza sia tutto... significa costruire identità fragili, menti condizionate e relazioni filtrate da metriche vuote.

Molti ragazzi e ragazze oggi non sanno più distinguere chi sono da come appaiono. E gli adulti, spesso, non hanno gli strumenti per guidarli o per difendersi loro stessi.


Essere “connessi” non è sufficiente. Dobbiamo essere vigili, presenti, critici. Serve sviluppare una coscienza digitale, capire come funzionano questi meccanismi, educare noi stessi e le nuove generazioni a distinguere tra informazione e propaganda, tra coinvolgimento e dipendenza.

Come possiamo riconquistare la libertà? Iniziando a farci domande. Spegnendo ogni tanto lo schermo e riaccendendo la mente. Cercando fonti diverse, ascoltando opinioni opposte, coltivando il dubbio e il confronto. Non tutto ciò che è virale è vero, e non tutto ciò che ci emoziona è giusto.


La vera libertà non è scrollare senza fine, ma scegliere consapevolmente.Non è seguire l’onda, ma saperla osservare da fuori.Essere liberi, oggi, significa imparare a usare gli strumenti digitali senza esserne usati.


La rete è uno spazio potente, ma solo se ci entriamo con mente lucida e occhi aperti.Altrimenti, quella che chiamiamo libertà... è solo una bellissima illusione.


E tu, quanto sei consapevole di ciò che vedi ogni giorno sui social media?

Ti sei mai sentito manipolato, o hai imparato a guardare oltre lo schermo?

Il cambiamento comincia dalla consapevolezza, da una conversazione onesta, dalla riflessione. Facciamo tutti parte di questa realtà digitale, possiamo restare suoi sudditi, oppure iniziare a trasformarla.

Dì la tua.Perché il primo passo verso la vera libertà è riconoscere quando non la stiamo davvero vivendo.


Le osservazioni qui sopra sono in parte debitrici a The theatre of the mind, un progetto multidisciplinare che combina video e fotografia per esplorare temi complessi come la fede, la sessualità, il trauma e la libertà individuale, attraverso conversazioni autentiche con persone reali.



by Loredana Denicola






 

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